martedì 22 maggio 2012

La nuova frontiera del turismo estremo: la caccia ai pirati


Da qualche tempo, alcune agenzie turistiche della Russia offrono una nuova frontiera nel turismo di avventura, la caccia ai pirati.

Pagando l’equivalente di circa 7.000 dollari, si viene imbarcati su uno yacht di lusso, che naviga nelle vicinanze delle coste della Somalia, a velocità contenuta, allo scopo di attrarre i pirati.

Compreso “nella quota di partecipazione”, c’è un AK-47, con cui “difendersi” dai pirati che tentano di abbordare la nave. Con un sovrapprezzo, è possibile dotarsi di armi più evolute, M16, M60, RPG, Bazooka.

Inutile dire che queste “crociere” hanno scatenato moltissime polemiche, e non manca chi sostiene che questi “turisti” siano ben peggio dei pirati, dato che pagano per poter commettere impunemente degli omicidi, per quanto legalmente le loro azioni si configurino come legittima difesa.

Gli organizzatori però cercano di smorzare le polemiche, e se i più spavaldi sostengono che in ogni modo queste crociere danno un contributo a combattere la pirateria, altre agenzie cercano di minimizzare e negano che le crociere abbiano lo scopo specifico di affondare le barche dei pirati, e che le armi vengono affittate ai turisti unicamente per offrir loro una forma di “rassicurazione” in acque pericolose, ma che non ci sarebbe nessuna intenzionalità nel farsi abbordare, né verrebbe incoraggiato l’uso delle armi da parte dei passeggeri.


Fonte: Matador Pulse





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