martedì 22 maggio 2012

Altro che diseducativi: i videogiochi violenti aumenterebbero la capacità di prendere decisioni


I videogiochi violenti sono spesso al centro di polemiche (spesso da parte di genitori che vorrebbero che tv e videogames educassero i figli al posto loro…). Ma una ricerca dell’Università di Rochester, a New York, mostra invece come i giochi d’azione permettano a chi li utilizza di migliorare le capacità di osservazione ed interazione con l’ambiente, prendendo alla fine decisioni più veloci nella “vita reale”.

Infatti questi giochi costringono il giocatore ad interagire e a prendere decisioni continue, al contrario dei paradigmi dell’apprendimento classici che prevedono semplicemente l’imparare una soluzione costante per un problema costante. Anche i giochi di strategia e i giochi di ruolo non sembrano migliorare le capacità cognitive dei soggetti in modo significativo.


Fonte: Yahoo! News





Test di accesso di Oxford: domande bizzarre come “Sei figo?”


La selezione per entrare nei più prestigiosi college inglesi è notoriamente severa. Ma non sempre per accedere ai corsi delle università  di Oxford e Cambridge sono sufficienti una buona formazione umanistica o scientifica. Al candidato può essere chiesto quanto vale una teiera, come funziona una permanente oppure se si sente “figo”.

Jessica Elsom, della Oxbridge Applications, il dipartimento che cura la selezione dei candidati negli atenei delle due cittadine universitarieha, ha ammesso che i colloqui sono “notoriamente eccentrici”, dal momento che le università  cercano di individuare i più brillanti tra i diplomati a pieni voti. “I colloqui sono un modo per scoprire chi risponde alle aspettative”, ha detto Elsom.

Selezioni durissime
Il sondaggio, condotto su 1.200 ragazzi, rivela el domande curiose che gli aspiranti studenti si sono visti porre. Per entrare alle facoltà  di filosofia, scienze politiche ed economia, bisogna rispondere alla domande: “Sei figo?”.

A medicina i selezionatori vogliono sapere, e non poteva essere altrimenti, “in che momento una persona si definisce ‘morta’”. Si chiede di tutto: “Che percentuale delle riserve idriche mondiali è contenuta in una mucca?”.

La scrematura dei due atenei inglesi evidentemente da i suoi buoni frutti se, per la classifica delle università  del mondo pubblicata di recente dal “Times”, Cambridge è al secondo posto, dopo l’americana Harvard, seguita a ruota da Oxford.


Fonte: TgCom



La nuova frontiera del turismo estremo: la caccia ai pirati


Da qualche tempo, alcune agenzie turistiche della Russia offrono una nuova frontiera nel turismo di avventura, la caccia ai pirati.

Pagando l’equivalente di circa 7.000 dollari, si viene imbarcati su uno yacht di lusso, che naviga nelle vicinanze delle coste della Somalia, a velocità contenuta, allo scopo di attrarre i pirati.

Compreso “nella quota di partecipazione”, c’è un AK-47, con cui “difendersi” dai pirati che tentano di abbordare la nave. Con un sovrapprezzo, è possibile dotarsi di armi più evolute, M16, M60, RPG, Bazooka.

Inutile dire che queste “crociere” hanno scatenato moltissime polemiche, e non manca chi sostiene che questi “turisti” siano ben peggio dei pirati, dato che pagano per poter commettere impunemente degli omicidi, per quanto legalmente le loro azioni si configurino come legittima difesa.

Gli organizzatori però cercano di smorzare le polemiche, e se i più spavaldi sostengono che in ogni modo queste crociere danno un contributo a combattere la pirateria, altre agenzie cercano di minimizzare e negano che le crociere abbiano lo scopo specifico di affondare le barche dei pirati, e che le armi vengono affittate ai turisti unicamente per offrir loro una forma di “rassicurazione” in acque pericolose, ma che non ci sarebbe nessuna intenzionalità nel farsi abbordare, né verrebbe incoraggiato l’uso delle armi da parte dei passeggeri.


Fonte: Matador Pulse





Lauree assurde:Psicologia equina, Arti marziali e turismo avventuroso...


La “Taxpayers Alliance”, un’organizzazione (conservatrice) di contribuenti ha denunciato il crescere del numero di lauree “completamente inutili”, che a parere dell’associazione non necessiterebbero di un corso universitario per studiarle o approfondirle. L’associazione ha individuato ben 401 corsi che giudica “inutili”. Tra questi:
  • Psicologia equina (Nottingham Trent University) 
  • Arti marziali e turismo avventuroso (University of Derby)
  • Avventure all’aperto con la filosofia (College of St. Mark and St. John a Plymouth), corso che propone “gite, gestione dell’ambiente, studio creativo all’aperto e spiritualità ”
  • Management del golf (Uhi Millennium Institute di Inverness)
  • Acquisti di capi nella moda (Manchester Metropolitan University)
  • Scienza: finzione e cultura- capire la fantascienza (Università  di Glamorgan)

Questi corsi di laurea costerebbero oltre 40 milioni di sterline all’anno a studenti e contribuenti. Ma l’organizzazione dei rettori delle Università  difende a spada tratta questi corsi: secondo loro infatti, si tratterebbe di corsi nati sulla base delle richieste delle aziende lavoro e messi a punto con esse, e forniscono dei risultati occupazionali eccezionali per gli studenti.



Fonte: TgCom



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